lunedì 30 aprile 2012

marginalità

 Il termine marginalità deriva dal germanico "marka" che significa frontiera, confine. Da qui marginale è colui che sta sul confine, ai confini della società.
Alcuni gruppi marginali sono riconosciuti dal contesto sociale, in quanto portatori di abilità socialmente condivise, prerogative del gruppo di appartenenza.
Più spesso però la marginalità è rappresentata da soggetti che non si presentano come risorsa, allontanandosi dalla definizione di "normalità" (dove per normalità si intende un modo di comportarsi e pensare adeguato alle consuetudini e regole della società in cui si vive).
L'emarginazione è un processo operato dalla società che è caratterizzato da stigmatizzazione e allontanamento del soggetto; rappresenta una marginalità che non si sente, che non si vede, ma che purtroppo c'è.
Molto più rumorosa, in quanto fonte di allarmismo sociale, è la devianza, caratterizzata da comportamenti che vanno contro le norme sociali.


Tratto da: F. Manoukian. Attrezzarsi a lavorare con storie di grave marginalità. Animazione sociale. n.4. Anno 2009

martedì 10 aprile 2012

io e la strada

Il mondo della strada, 
un contesto misterioso, talvolta oscuro, sicuramente molto eterogeneo e variegato;
esso ha sempre suscitato in me una strana attrazione, curiosità, non paura, prudenza talvolta.
Ho avuto la grande fortuna di poter svolgere il mio tirocinio di Scienze dell'Educazione, in una struttura che mi permette di conoscere una piccola fetta di questo mondo e vorrei poter condividere con voi la mia scoperta e riscoperta della popolazione che lo abita.

Katia T.