Se fisso i
miei piedi
i ricordi son
tetri,
e alla mia
mente
riaffiorano i
metri .
Decine,
unità,
chilometri
d’anni,
fatti qui
dentro,
qui nei miei
panni .
Da bimbo m’alzavo
la sedia era
un letto,
e ogni
sbadiglio
un sogno in
difetto .
Correvo da
mamma
con passi
innocenti,
sul vecchio
parquet
...tamburi
battenti .
Muri e
finestre,
porte e
balconi,
formavano stanze,
stanze in
mattoni .
Nella mia
fantasia
sembravano
regge,
oggi son
quotidiani
che nessuno
più legge .
Io vago per
viali,
io sosto per
vie,
se passa
qualcuno
io sto sulle
mie .
Se scende la
notte
qualunque
essa sia,
aspetto quel
sonno
che fa
compagnia .
E i sogni che
faccio
mica son terni,
ma anni di
scuola,
penne e
quaderni .
Piegato sui
libri
non ero mai
stanco :
era d’aula la
sedia
sotto a quel
banco .
Uscito da
scuole
con foglie
d’alloro,
un posto
cercai
colore
dell’oro .
Nel tanto
bussare
una sedia
trovai,
già tasti e
bottoni,
non più
calamai .
Poi venne la
crisi
di quelle ben
toste,
e così coi
verdoni
prendei le
batoste .
Se penso alle
donne,
quante ne ho
amate !
Con queste
mie mani
carezze ne ho
date .
Le sporche
mie dita
oggi dicono
niente,
ma ciò che
han toccato
mi torna alla
mente .
Risento il
profumo
di un seno e
di pelle,
ecco ancora
una sedia :
lei la Mia tra le belle .
Con questi
ricordi
affronto i
dolori,
e faccio di
tutto
per fissare i
colori .
Piano o di
corsa
io provo e
riprovo,
finché una
panchina
è la sedia
che trovo .
Con questi
pensieri
affronto la
gente
e quella
per-bene,
e quella
per-niente .
E dico ai
miei occhi
di urlare nei
cuori :
“io dentro son uomo,
ma son uomo fuori...”
Riccardo Grotto
La poesia ha come filo conduttore qualcosa o
qualcuno su cui “sedersi”: è la storia di una vita fatta di tappe concrete ed
emozioni, incontri ed eventi, età e luoghi diversi. Un insieme di cose
ricordate ad occhi aperti o ad occhi chiusi. Tante cose che sembrano aver avuto
termine chissà per quali intoppi; ma di certo tutto questo ha lasciato il
segno, comunque. Forse tutto questo è solo scritto negli occhi silenziosi di
colui che racconta o potrebbe raccontare. Chi saprà guardare costui negli occhi
leggerà e capirà. E capirà anche che questo Senzatetto
che parla è una persona normale, normalissima a volte. Che la vita ha messo
fuori, pur lasciandolo uomo dentro.
Nessun commento:
Posta un commento