giovedì 7 giugno 2012

la rete

La tipologia e i bisogni delle persone che vivono in strada sono molto variegati.
Si verifica perciò la necessità che il senzadimora afferisca a più servizi diversi. Questo presuppone che i servizi siano in grado di lavorare in rete.
Indispensabile è una visione olistica della persona; essa va cioè considerata nel suo aspetto psichico, fisico e sociale.
I vari servizi che lavorano con la persona dovrebbero imparare a cooperare maggiormente tra di loro. E' dimostrato che più i servizi coinvolti sono in grado di dialogare tra di loro, più è alta la probabilità di un esito positivo dell'intervento perchè c'è una rete che supporta e condivide lo stesso progetto. 
Inoltre, chi si ritrova in strada, spesso non ha chiari riferimenti sul come e cosa fare, verso chi rivolgersi. Una buona rete (e quindi alti livelli di collaborazione tra servizi), permette di orientare ed indirizzare al meglio; il tutto senza inutili perdite di tempo e il conseguente rischio di disillusione e demotivazione dell'utente.
Non meno importante è il fatto che un buon lavoro di rete è un ottimo fattore di riduzione della dispersione di energie per gli operatori, occasione di scambio di idee, di punti di vista diversi e di confronto.

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